Abbiamo lanciato l’ordine per le arance metalmeccaniche, aderendo cosi’ alla campagna di solidarietà, attiva già da tre anni, che unisce i lavoratori in lotta e un consorzio informale agricolo siciliano in una rete di sostegno reciproco.
Ci siamo riunit* in un Gas perchè vogliamo che i nostri acquisti abbiano la forza di agire sulla realtà che ci circonda, per questo ci piace il fatto che il nostro ordine vada a sostenere il progetto di fabbrica recuperata Ri-Maflow di Trezzano sul Naviglio.
Ri-Maflow, dopo anni di lotte contro le speculazioni della proprietà che hanno portato piu’ del 80% dei dipendenti in cassa integrazione, dal 2013 si e’ costituita come cooperativa sociale e promuove attivita’ che ripensano completamente il sistema produttivo attuale. “Ri- come Ri-nascita, Ri-uso, Ri-ciclo, Ri-appropriazione, Ri-volta (il debito), Ri-voluzione” si legge sul loro sito.
Come Gas ci siamo fatti alcune domande sulla provenienza delle arance e sulle modalità di produzione: nella scheda di presentazione il consorzio spiega che i frutti “non si possono definire biologici, perché non hanno una certificazione, ma al tempo stesso non sono trattati poiché i nostri produttori con il misero ricavo, riescono solo a coprire le spese per la semplice irrigazione”.
Sappiamo come Gas, proprio nel rapporto diretto che costruiamo con i nostri produttori, quanto sia difficile rendere proficua la produzione agricola oggi e ci sentiamo sereni di poter appoggiare questa iniziativa andando a sostenere diversi agricoltori che rifiutano la logica della certificazione e preferiscono il rapporto diretto e la fiducia reciproca.
E andremo a prendere le kilate di arance, per conoscere Ri-Maflow e assaggiare le arance siciliane, ma soprattutto per fare rete.